Forse arrivati a Lunedì sera, quando mi sto preparando a pubblicare questo articolo, la notizia ha oramai raggiunto tutti coloro che sono interessati alla cosa. Tuttavia, per chi non lo sapesse, vale la pena partire dalla notizia in sè: Gege Akutami, autore di Jujutsu Kaisen, ha dichiarato che si prenderà una pausa di un mese per ragioni di salute. Se non conoscete Jujutsu Kaisen, però, perchè dovrebbe interessarvi e perchè, forse, dovreste ovviare a questa mancanza? Andiamo per gradi.
Se seguite il mondo dei Manga credo avrete sentito parlare di Jujutsu Kaisen, nuovo astro del firmamento nipponico. Un manga che, con un volume uscito in contemporanea a One Piece è riuscito a superarlo nei dati di vendita attestandosi al primo posto delle classifiche di vendita. Impresa non da poco, diciamolo. E certo, solo qualche mese fa Kimetsu No Yaiba(Demon Slayer) faceva anche meglio, ma era un manga che aveva raggiunto un’epica conclusione e grazie al passaparola, oltre che forse la stessa brevità dell’opera, aveva subito un boom inimmaginabile sino a poco tempo prima.
Il successo di JJK è invece partito quasi in contemporanea con l’anime, fino ad allora era infatti un manga di successo ma non con la S maiuscola. Più di nicchia sia per la maggiore complessità che per alcuni temi forse più Seinen(per adulti) e meno Shounen(per ragazzi). Fino a quel momento infatti si sentiva parlare di JJK più per speculazioni sull’identità dell’autore che non per opinioni sull’opera.
La più nota e diffusa era che in realtà il mangaka fosse una donna e che non svelasse la sua identità per evitare i fan, i pregiudizi o addirittura perchè una qualche Idol. Altro rumor riguardante Gege, ed il mio favorito in assoluto, era che in realtà l’autore di Jujutsu Kaisen fosse nient’altro che Togashi, autore di HunterXHunter e Yuyu degli spettri. Quest’ultimo si sarebbe stancato di HxH sua opera in corso e avrebbe deciso di dedicarsi ad altro. Pare però che i due autori abbiano in comune solo alcuni problemi di salute. Semplicemente, infatti, stando alle smentite, l’autore odia mostrarsi in pubblico, ci tiene alla sua privacy. Infatti quando si è mostrato a un meet&greet lo ha fatto come Mechamaru, personaggio di Jujutsu Kaisen.
Eppure il manga continuava a fare buoni risultati nei ranking interni di Weekly Shounen Jump dove è pubblicato. Continuava ad attrarre interesse, crescere sempre più nelle vendite anche a seguito del buzz seguito all’annuncio dell’anime, anime che ha debuttato a Ottobre 2020. E come ho scritto sopra, è lì che c’è stato il botto vero. Come detto le vendite sono esplose. Da Novembre 2020 a Maggio 2021 il manga ha venduto quasi 24 milioni di copie con l’ultimo volume che settimana scorsa ha esordito vendendo, in una settimana, 1.2 Milioni di copie. Non male se consideriamo che un anno fa il nono volume era in classifica con circa 200mila copie.[Fonte Dati Oricon]
Ovviamente c’è molto di più oltre i numeri di vendita per determinare la qualità di un Manga.
Già, perchè poi sto manga, com’è?
Online l’opinione più diffusa è che l’Anime sia una versione un po’ più allegra, con bellissime sequenze di combattimento del Manga che invece approfondisce la psicologia dei personaggi e soprattutto non risparmia anche momenti più tristi. Come esemplificato dal meme in voca tra i fan dello show
L’allegria del venerdì quanto esce la puntata dell’anime e la malinconia della domenica quando esce un capitolo del manga.
In realtà, molto più semplicemente, l’anime affronta la parte iniziale del manga, quella più Shounen, con scontri tra scuole e in cui i protagonisti incontrano potenziali alleati. Il manga, adesso, invece, è a un punto di svolta dettato dalla volontà dell’autore di concludere la storia in due anni.
Sì, tutto bello, ma quindi sto c***o di manga com’è?
Ci arrivo. Un attimo.
Come accennato sopra, il manga è uno shounen che partendo da premesse completamente tipiche, già viste, assume un tono a tratti atipico, con momenti più seri e approfondimento dei personaggi più impegnativo della media. A tratti sviluppando intrecci così abbondanti da rendere forse difficile seguire la storia, costringendomi ogni tanto a chiudere tutto, aprire la wiki di JJK e provare a capire chi cavolo sia il tipo che sta cercando di ammazzare/salvare/ignorare il protagonista e perchè la cosa dovrebbe sorprendermi.
E quali sono queste premesse? In un mondo in cui spiriti e maledizioni, la fanno da padrone i Jujutsu o “Stregoni” che possono controllare l’energia malefica presente nel corpo di ciascuno e nella natura per combattere e magari distruggere proprio queste maledizioni. Il classico ragazzo normale Yuji finisce con l’entrare in contatto e inglobare la più potente di queste maledizioni, o meglio una sua parte. E ora per evitare di essere “esorcizzato” dovrà controllare… avete capito dove si va a parare. La storia è quella. Il punto di forza sono le relazioni tra i personaggi, tra le casate di Stregoni(io avrei usato esorcisti, stregoni poco mi convince) e un paio di cattivi niente male.
Non raggiunge la randomness di alcune opere moderne del Jump, come Chainsaw Man, ma certo non si lascia pregare creando diversi personaggi insoliti. Come ad esempio Panda
Un panda che in realtà non è un Panda e che è paradossalmente più loquace di quello che qui vedete alla sua destra e che può solo parlare usando ingredienti delle palle di riso giapponesi. Perchè? Causa di una particolare maledizione. Come sempre in questo genere di Manga è importante anche la fantasia di utilizzo del setting e creare personaggi quanto più fantasiosi e intriganti è possibile. JJK alle volte ci riesce, altre volte meno.
Quindi ne vale la pena?
Ne vale la pena? Direi di sì. Una storia dinamica, veloce, più interessante della media con un buon world building. Se siete alla ricerca di uno Shounen lo consiglio.
E come siamo a punti deboli?
Come dicevo sopra, spesso l’autore esagera un po’ ed è difficile seguirlo, soprattutto se non si ha tutto fresco, sarebbe più facile fare un recuperone piuttosto che seguirlo regolarmente(Cosa che se potete vi consiglio di fare LEGALMENTE su Mangaplus, app shueisha che ogni domenica condivide gratis i nuovi capitoli in lingua inglese e spagnola. Se parlate una delle due lingue almeno potete supportare i mangaka)
Secondo punto debole sta in alcuni disegni. O meglio, nelle scene di combattimento. Perchè se lo stile di disegno è molto gradevole e Gege di talento ne ha, come mostrano certe tavole statiche o certe cover
Mi va invece in difficoltà nelle scene di combattimento che spesso sono un po’ confusionarie, forse proprio alla ricerca di quel dinamismo e velocità cui accennavo sopra.
Ma tolti questi due aspetti, JJK scivola via che è un piacere e lo consiglio a chi cerca nuove letture. Potrete così aiutare Gege ad avere successo anche fuori del paese del Sol Levante. Soprattutto ora che questo successo sembra stare mettendolo in difficoltà.
Cioè?
Si sa, non è tutto oro ciò che luccica. Akutami ha più volte dovuto prendere una settimana di break o ha pubblicato capitoli con una o due pagine ancora abbozzate(nulla di assurdo, anche My Hero Academia e Black Clover, per nominarne un paio, lo hanno fatto nel corso dell’ultimo anno). Eppure nonostante questo sembra che le cose continuassero ad essere difficili.
Se avete letto Bakuman conoscete un po’ le scadenze dei fumettisti giapponesi ma, se non lo avete fatto(recuperatelo, un manga sui mangaka che ha stile e disegni da battle) sappiate che non è un lavoro leggero. Scadenze settimanali per un nuovo capitolo, scadenze per le cover e(spesso) correzioni dei volumi, scadenze per supervisione anime e tanto altro. Ecco che il tempo inizia a mancare. Se ci aggiungete il fatto che tutte queste ore le passino chini su un tavolo a disegnare è facile immaginare quanti abbiano problemi alla schiena(o al collo come Togashi appunto).
Ed è così che siamo arrivati a questa settimana dove Gege, su invito del Jump, ha condiviso questo annuncio:
Non preoccupatevi, non mi aspetto sappiate leggerlo. In breve, il fisioterapista di Gege ha lasciato la sua città(in un’immagine che non sono riuscito a trovare c’è gatto-gege disteso a pancia in giù che si lamenta per il dolore alle chiappe. Artista vero), i problemi sono andati peggiorando con Shueisha che continuava a invitarlo a prendersi una pausa di riposo vera, lui ha continuato a rifiutarsi fino a che non ha retto più.
Ed ora? Ed ora Jujutsu Kaisen va in pausa o, se preferite, va in Hiatus(come si chiama la pausa che prendono gli autori superiore alla settimana) per ragioni di necessità. Pare che per un mese sarà in pausa, ma alcuni parlano di uno stop più lungo. Del resto se il mangaka ha problemi a star seduto dubito possa fare nulla fino a che non si sarà ripreso.
Eppure non è il primo ad averne bisogno. Alcuni vanno avanti per tempo indefinito finchè la salute non cede e si ritrovano costretti a stop ben più lunghi del dovuto.
È capitato spesso che autori passassero dal settimanale al mensile solo per poter avere più tempo per lavorare e non doversi arrendere al dolore, vedi World Trigger un paio d’anni fa.
Così come è capitato che alcuni autori inizino a prendere pause regolari pur di evitare questi problemi di salute. Vedi Oda che prende una settimana di break al mese per riposarsi e lavorare sulle altre scadenze.
E in effetti, quello che mi chiedo è: non sarebbe quest’ultima la strada più logica da prendere?
Aumentare il numero di manga presenti in rivista per coprire gli assenti e offrire a rotazione a ciascuno di loro una settimana di pausa ogni mese(o ogni due mesi), in modo tale da permettergli di lavorare su tutto ciò che è collaterale all’essere un mangaka.
Direte: Ma in passato i mangaka non ne avevano bisogno. Eh, ma a parte che una volta i manga erano anche fatti in maniera diversa(certi fumetti degli anni 80 o prima sembrano fatti solo dei bozzetti di cui parlavo prima), perchè nel 2021 sti qua devono ammazzarsi di lavoro per seguire tutti gli eventi annessi e connessi a un manga, lavorando fino a notte invece di farsi un tot di ore di lavoro umane?
Vero che sono giapponesi e la cultura del lavoro è diversa, ma forse un cambio in quel settore potrebbe fare da apripista. No?
Vabbeh, sto divagando. Fatto sta che tra il mangaka che lavora 120 ore a settimana e un autore come Martin che forse ne lavora 12, credo anche nel mondo dell’arte (o della nerditudine) sia arrivato il momento di un maggiore equilibrio.
E da qualche parte in queste cose si deve partire.
Voi? Che ne pensate? Schiavi o solo creatori appassionati e un po’ folli?
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